L’articolazione del polso è fortemente sollecitata nel lavoro: da sempre per l’impiego che se ne fa nelle attività manuali e oggigiorno soprattutto per l’uso degli strumenti tecnologici. Talvolta a causa dell’intensità d’impiego il polso può fare male, perché si è infiammato e irrigidito.
Queste sono le principali cause della tendinite al polso, un disturbo molto fastidioso, che possiamo però affrontare con alcuni rimedi naturali.
Cause della tendinite al polso
Se il tuo lavoro, per esempio, ti costringe per diverse ore al giorno a stare davanti al computer con il mouse fra le mani oppure pratichi uno sport come il tennis dove il polso ha un ruolo importante nel gioco, avrai molte probabilità di soffrire di dolori al polso.
Il rischio di tendinite è alto perché il polso è una articolazione complessa e delicata.
È il raccordo tra il tuo braccio e la tua mano e ti permette di compiere tutti i gesti che fai comunemente: dal mescolare la minestra allo scrivere, dal vestirti all’usare le posate, dall’aprire una porta a rispondere al telefono…
Come vedi, il polso ha moltissime funzioni e questo implica una struttura ad alta specializzazione, perciò il polso è delicato e si può danneggiare facilmente.
Come è fatto il polso?
Tutte le articolazioni, quindi anche il tuo polso, sono composte da:
- ossa, le cui estremità sono rivestite di cartilagine per limitare l’attrito e per permettere lo “scorrimento” le une sulle altre;
- legamenti robuste strutture fibrose che collegano tra loro due ossa;
- tendini, collegano i muscoli con le ossa;
- muscoli che avvicinano o allontanano i capi articolari nell’estensione e flessione;
- nervi che comandano i muscoli e consentono i movimenti del polso, piegandolo, ruotandolo e flettendolo senza difficoltà.
Nel polso, le ossa principali sono le due dell’avambraccio – radio e ulna – a cui si articolano le ossa carpali.
Il complesso delle ossa carpali è costituito da 8 ossicini disposti su due file e tenuti strettamente uniti da robusti legamenti.
Per muovere il polso, i tendini dei muscoli dell’avambraccio devono raggiungere le dita. C’è una struttura tendinea, il retinacolo dei muscoli estensori dell’avambraccio, che fascia a braccialetto il polso e consente il movimento di estensione e flessione della mano sull’avambraccio.
I nervi che raggiungono la mano sono molto importanti perché danno gli impulsi per piegare, ruotare e flettere il polso. Spesso sono proprio loro i “colpevoli” del dolore al polso che ti affligge.
Secondo l’Ayurveda
Per l’Ayurveda il polso è governato prevalentemente dal Vata (Aria) Dosha che si trova nelle ossa e nei nervi e dal Kapha (Acqua) Dosha che ha sede nei tendini, nei legamenti e in particolare nei liquidi sinoviali che lubrificano le guaine nelle quali scorrono i tendini per raggiungere le dita.
Una alterazione di questi 2 Dosha può determinare un danno alla struttura polso e tu inizi ad accorgertene per via di dolore, rigidità nel compiere un movimento della mano, minor precisione nella funzionalità che desideri compiere.
Rimedi naturali ayurvedici per la tendinite al polso
Vata e Kapha Dosha hanno la caratteristica di essere freddi, il primo freddo-secco, il secondo freddo-umido.
Perciò, se il tuo polso fa male per aver tenuto il mouse del computer per molto tempo in mano, ti consiglierei di ungerlo con l’olio Nirmalavayu forte Virya®.
Se il polso ti fa male perché inavvertitamente l’hai sbattuto contro una parete oppure hai giocato molto a tennis e si è gonfiato, ti consiglierei l’olio Ashu Virya®.
Questi due oli ayurvedici hanno la caratteristica particolare di riscaldare il freddo del Vata e togliere il dolore al polso e di asciugare il freddo-umido del Kapha e togliere il gonfiore delle guaine dei tendini. Entrambi danno nutrimento ed elasticità ai tessuti riportandoli alla loro naturale funzionalità.
Se la problematica al polso è grave, puoi aggiungere le compresse Amavata Virya® e Boswellia Virya® aventi le proprietà di decongestionare il gonfiore per via interna ed eliminare il dolore aprendo i “canali” e quindi favorendo il fluire dei liquidi e del sangue.
